lunedì 25 aprile 2016

Sono mamma, aiuto!

Questo blog nasce da un malessere.

Grazie tante, direte voi, se nasceva da un benessere si sarebbe chiamato "mamma felice" o "mamma fortunata", invece no, "madre snaturata", eccerto che nasce da un malessere.

Grazie per la comprensione. Dicevo, questo blog nasce da un malessere, da quell'ossessione strisciante di essere una cattiva madre che, se hai la fortuna di avere una bassa autostima come la mia, affronti tutte le mattine quando ti guardi allo specchio. E tutte le sere. E tutti i mezzogiorni. Insomma, ho reso l'idea.

L'alternativa era aprire un blog o andare da una psicologa e pagare 50 euro all'ora. Diciamo che, tra le due strade, ho scelto quella più divertente. E più economica, se vogliamo proprio sta' a guarda' er capello.

L'idea mi è venuta guardando un film. E fin qui niente di strano, tutte le idee mi vengono guardando film o leggendo libri, mica sono una da idee mie io, preferisco rub- cop- elaborare quelle degli altri.

La scena era questa (dal minuto 1:00 al minuto 1:48)



Il film si chiama PRIDE, e se non l'avete visto vergognatevi e andate subito a vederlo.

"Quando qualcuno ti rivolge un insulto, te lo tieni e lo fai tuo." Ora, nessuno mi ha mai detto che ero una madre snaturata (anche perchè se l'avesse fatto in questo momento mi stareste portando le arance in carcere) ma sapete, non che se dici ad una persona di smettere di mangiare quella la mattina dopo si sveglia anoressica. No, è un processo più lungo, difficile e tortuoso, e comprende il far sentire le persone in una certa maniera. Nello specifico, farle sentire stupide e inadeguate.

Nessuno mi ha mai detto che sono una cattiva madre, ma l'infermiera che sbuffa mentre ti aiuta per l'ennesima volta ad attaccare tuo figlio al seno perchè ancora non hai imparato, il pediatra che ti parla con tono accondiscendente, le occhiate delle altre mamme, i siti Internet, le riviste, i consigli della gente per strada (se non siete ancora diventate mamme: sì, la gente vi darà consigli ovunque. Ma su questo argomento ci tornerò, non temete), tutto cospira a farvi (farci) sentire stupide e inadeguate.

E allora?

Be', la cosa migliore è mettergliela nel frac. Come? Informandosi. Ma mica digitando su Google, che è la cosa peggiore che possiate fare. L'avete già fatto? Bene, allora sapete cosa intendo. Su Internet si trova tutto e il contrario di tutto, quindi va per forza preso tutto con le molle. Serve una capacità di giudizio e raziocinio che, se avete passato le ultime sei notti in bianco, per forza non avete.

E come, quindi?

Grazie per la domanda. Innanzitutto consultorio pediatrico. Ne avete sicuramente uno di riferimento, chiamate la vostra ASL e chiedete. Andate a pesare vostro figlio tutte le settimane, possibilmente nell'orario di punta: le migliori amicizie tra mamme nascono proprio nella sala d'aspetto del consultorio. Normalmente, poi, il personale del consultorio è attrezzato per affrontare anche le più rompipalle delle mamme, quindi ROMPETE LE PALLE. Qualsiasi cosa vi preoccupi, vi disturbi o vi intimorisca tirate su il telefono e chiamate. Vi hanno regalato la bilancia e potreste controllare il peso comodamente da casa? Buttatela, regalatela oppure chiedete a qualcuno di nasconderla a vostra insaputa in un posto dove voi sicuramente non la troverete mai. Una bilancia in casa espone al rischio insidioso della doppia pesata (mai fare la doppia pesata, ma su questo torneremo) e soprattutto vi lascia sola a macerarvi nei dubbi e nelle ansie. CONSULTORIO. PEDIATRICO.

Se allattate al seno e avete problemi (e novanta su cento li avrete, non perchè siete cretine ma perchè è normale) un'ottima risorsa è la Lega del Latte: 199 432326 dalle 8 alle 20 tutti i giorni. Non fatevi spaventare dal fatto che è un numero a pagamento, se chiamate da fisso la tariffa è la classica tariffa urbana. Avete solo un cellulare? Cercate nell'apposita sezione del loro sito una consulente nella vostra zona e chiamate direttamente lei, oppure mandate un'e-mail: rispondono a tempo zero. Perchè? Perchè sono mamme anche loro, e sanno come ci si sente.

Infine, se dovete proprio digitare qualcosa su Internet, digitate www.uppa.it. UPPA sta per Un Pediatra Per Amico e, se date retta a me, il loro sito diventerà il vostro migliore amico. Su alcune cose sono un po' talebani (l'autosvezzamento, per esempio) ma, al netto dei (pochi) estremismi rimane comunque la migliore fonte di informazioni (verificate, scientifiche, provate) a cui una mamma possa aspirare. Perchè? Perchè vi faranno PENSARE. Non vi diranno "è così" e basta, vi diranno "è così perché", il che, in un momento in cui le tradizioni, le superstizioni e l'irrazionalità prendono il sopravvento non è per niente scontanto.

L'importante è ricominciare a pensare. Da lì in poi è tutta in discesa.

PS Se UPPA vi piace e volete dar loro una mano, potete abbonarvi al bimestrale cartaceo: costa una sciocchezza ed è ancora meglio del sito. La Leche League invece si accontenta del vostro 5 per mille, trovate il codice fiscale sul sito.

sabato 16 aprile 2016

La Madre Snaturata

Eccomi qua. Sono io, la madre snaturata. 

La madre che scrive blog invece che passare l'aspirapolvere, rifare il letto o preparare il pranzo per il suo devoto maritino. 

La madre che, porca miseria, vorrebbe dormire invece che allattare tutte le notti quella creaturina. 

La madre che dice porca miseria. E anche cazzo. E anche di peggio. Il tutto, naturalmente, davanti alla Criatura, che per adesso non capisce ma sicuramente più avanti le ripeterà. Ho letto da qualche parte che i neonati imparano tutte le parolacce nelle prime sei settimane di vita: se è così, sono fottuta. 

Ops, ho detto fottuta. 

La madre che se ne frega dei consigli degli altri. Anzi, peggio: li chiede, con un'insistenza che rasenta la rottura di coglioni, e poi li ignora e fa di testa sua. 

(Devo aggiungere anche "coglioni" alla lista delle parole proibite.)

La madre che non sa niente della Nuova Pedagogia, sia essa Steineriana, Montessoriana o cos'altro. E mica si informa, ma va', anzi: se ne stropiccia allegramente e continua a cantare a suo figlio canzoncine che parlano dell'uomo nero. 

La madre che, quando ha sentito parlare di "politicamente corretto" per quanto riguarda l'educazione dei bimbi, si è messa a ridere. E mica poco. 

La madre che va bene mio figlio, ma io voglio tornare a lavorare, perché il lavoro fa parte di quello che sono. Perché lavorare mi piace e non ho voglia di fingere che sia una croce stare separata da mio figlio per quattro ore al giorno.

La madre che sa perfettamente che dovrebbe scrivere suo/a figlio/a, ma tanto per cambiare, se ne frega. 

La madre che sì, va bene essere mamma, ma mio marito continua ad essere la persona più importante per me. Non mio figlio. Cosa che, da sola, basta ad attirare le occhiatacce di tutte le mamme e le nonne e le zie e tutti i vari parenti assortiti, ancora di più delle parolacce. 

La madre che si sente continuamente additare come una cattiva madre, perché, diciamo la verità, per essere delle brave madri bisogna sforzarsi di essere perfette 24 ore su 24, 7 giorni su 7, mentre per essere considerate delle cattive madri basta un piccolo errore, un'imperfezione, una sbavatura. 

E quindi, care le mie mamme che state leggendo, io sono la madre snaturata. Sono quella vocina che vi sussurra all'orecchio che no, non avete voglia di fare l'ennesima lavatrice, volete solo spaparanzarvi sul divano con un buon libro finché il diavoletto non si sveglierà di nuovo. Ogni tanto riuscite a farmi stare zitta, ma sia io che voi sappiamo che sarà per poco. 

Perché ogni madre, in fondo al suo cuore, è una madre snaturata.