lunedì 12 settembre 2016

Nascita di una madre

Quando è incinta, o ancora prima di rimanerlo, o perfino quando non ha ancora deciso se e quando avere dei figli, la domanda che ogni donna si pone è sempre la stessa:

"Come cambierà la mia vita quando sarò mamma?"

Oppure, che è una variante ma ha più o meno lo stesso significato:

"Come sarò quando sarò mamma?"

Anch'io, quand'ero incinta, cercavo di figurarmi come sarebbe stata la mia vita "dopo", e mi facevano incazzare quelle mamme che mi dicevano "Eh, sarà diverso..."

Diverso come, mannaggiatté? Meglio, peggio?

"Eh... diverso."

Le odiavo. Palesemente sapevano qualcosa che a me sfuggiva, eppure rifiutavano di rendermi partecipe del mistero.

Poi è nato mio figlio, e la mia vita è cambiata. E adesso capisco cosa intendevano con: "Eh... diversa."

Intendevano dire: non lo so. Ogni donna ha un'esperienza completamente diversa della maternità. Ci sono donne perfettamente sane di mente che con la maternità all'improvviso impazziscono così come ci sono donne su cui non avresti scommesso mezza lira che si rivelano delle madri attente e amorevoli. Poi ci sono quelle normali che rimangono normali, e sono la maggior parte, ma tutte le donne attraversano una più o meno brusca e traumatica trasformazione quando diventano mamme. Lo sapeva bene Daniel Stern, quando parlava di "Nascita di una madre" (titolo del suo libro più famoso).

Lo stesso concetto lo ha espresso, con la sua consueta genialità, il fumettista Quino tramite la sua terribile Mafalda:


(Traduzione: "Ma... perchè devo farlo?" "Perchè te lo dico io che sono tua madre!" "Se è questione di titoli io sono tua figlia!" "E ci siamo diplomate lo stesso giorno! O no?!")

Voi e i vostri figli vi diplomate lo stesso giorno. Per dirla con Stern, ogni madre partorisce sé stessa nel momento in cui partorisce il proprio figlio.

Quindi, care le mie mamme ansiose, come sarete quando nascerà vostro figlio? Nessuno lo sa. Non lui, non voi, non vostra madre o vostro marito, nessuno. Perchè non è la vostra vita che cambia, siete voi che cambiate.

Nella mia esperienza è stato come rivivere l'adolescenza in quaranta giorni: lo sconvolgimento ormonale che ti fa piangere ogni tre per due, i momenti di "non ce la farò mai" alternati ai momenti di "sì evvai sono una figa!", finché l'idea che c'è un cosino che da te trae vita, sostegno, nutrimento e amore non mette definitivamente radici dentro di te. La vostra adolescenza è stata una merda? Ecco, non è che qui sia meglio. Il lato positivo è che dura solo 40 giorni, o al massimo un paio di mesi, e poi risorgerete dalla crisalide più belle, colorate e leggere di prima.

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